martedì 18 settembre 2012

BOTTONI E CURIOSITA'

Dopo quattro mesi in cui il Museo è stato aperto mattina, pomeriggio e sera siamo arrivati all’orario invernale. Questi quattro mesi al Museo sono passati in maniera alterna: giorni di grande ressa, ma anche di scarso afflusso di turisti: le cause sono diverse: dal terremoto in Emilia, il grande caldo e la crisi economica, che sono seguite al nevone dell’inverno, sono le principali che hanno influito tantissimo sulle presenze.
Aspettiamo la fine di settembre per tirare le somme e fare il bilancio. Bilancio che tutto sommato per Museo non è negativo. Ne parleremo al prossimo post.
Per riprendere il contatto vi presento dei bottoni particolari.
Bottone fine 1800 della manifattura francese di Scevre. Una maiolica smaltata con pittura a mano in oro zecchino e smalto.
La manifattura dove si serviva il Re di Francia Luigi XIV ( 5-9-1638 / 1-9-1715 ) il famoso Re Sole.
Il Re Sole quando faceva le riunioni di governo a Versailles aveva una veste con 816 bottoni in pietre dure, ma anche con 1.826 bottoni in diamanti. Lui preferiva i diamanti, era la sua pietra preferita. Aveva speso la modica cifra di 14 milioni di franchi d’oro di allora.
Bottone metà 1800: madreperla molata a mano con lamine di metallo e strass azzurri. Si favoleggia che l’abbia indossata la moglie del Re Farouk.
Epoca 1700 la famosa maiolica azzurra inglese ( WEG WOOD non so se si scrive così ) montata su argento, con firma  S65, il cammeo in onice bianco raffigura le tre età: da sinistra l’anziano, l’adulto e il giovane.
Porcellana Sat Suma giapponese primi 1900 . Sat Suma è una regione del Giappone dove non vi era nulla.
E’ stata scoperta una miniera di caolino, materia adatta per le maioliche ed è diventata la manifattura di maioliche più famosa al mondo. La decorazione è molto raffinata ed accurata nei minimi particolari usando anche oro zecchino, nei loro colori inseriscono la polvere d’oro.
Altro bottone Sat Suma. Questo bottone ricorda il famoso pittore giapponese Hokusai (1760 – 1849 ) considerato matto per la pittura, inseriva in tutti i suoi quadri sullo sfondo l’immobile monte Fuji. Lui nel 1700 disegnava già l’onda dello Tsunamis. Sotto  il famoso quadro dell’ onda.
In quest'opera, che fa parte della straordinaria serie delle Trentasei vedute del Monte Fuji (1830-1832), ci troviamo dinanzi a un'emozionante interpretazione della realtà che sconfina persino nel paradossale e nel grottesco.
Due bottoni di produzione tedesca fine 1800. Una maiolica smaltata, con pittura a mano, su metallo con una ghiera munita di 32 zirconi.
Per ora l’ultimo bottone di questo piccolo post, di un grande incisore del 1800. Bottone in metallo: lo specchio basculante di acciaio o di ematite – il gatto che si guarda nello specchio – la finestra aperta – sulla destra la tenda con il merletto che vola – il parquet, sotto i piedi del gatto, con le venature del legno – la parete, dove vi è la finestra, ha la tappezzeria fiorata – alla sinistra a metà dello specchio  vicino al bordo del bottone vi sono due barrettine: è il battiscopa. Poi ditemi che non è un’opera d’arte.
Lo sapevate che le dame dal 1400 al 1600  portavano i bottoni, sotto la veste tenuta chiusa dai lacci, per allacciare il corsetto? Pensate che in quel periodo vi erano delle leggi sia sulla produzione sia sull’uso dei bottoni. Un dottore in legge non poteva avere un mantello con meno di sei bottoni d’oro; chi produceva bottoni in metallo preziosi non poteva farli in altri materiali, pena la confisca dei manufatti e severe contravvenzioni; il bottone doveva esser sempre tondo e la parte destra uguale alla parte sinistra; ecc.
La legge era molto severa e tassativa e vi erano numerosi ispettori che controllavano tutto.
In quel periodo vi era  una diatriba fra la Francia e l’Inghilterra sulla produzione dei bottoni, tantè che in Francia era proibito portare i bottoni inglesi ed in Inghilterra quelli francesi.
Le sig. dame di allora portavano quei bottoni proibiti proprio sul corsetto interno, dove nessun ispettore poteva andare a guardare. Questo per apparire all’amante trasgressiva e creava doppia seduzione, doppio stimolo ecc. ecc.
La prossima volta vi scriverò del VENTAGLIO oggetto di comunicazione fra amanti.

2 commenti:

  1. Bottoni che sono dei veri piccoli capolavori. Uno più bello, più interessante dell'altro.

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  2. giorgiogallavottiògmail.it20/09/12, 12:51

    Grazie Ambra, ma come hai visto ognuno ha la sua storia. Ciao un affettuoso abbraccio.

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